Cenni storici

Situata a breve distanza dalla strada che da Cremona conduce a Mantova, Cappella de’ Picenardi vanta origini antiche; con tutta probabilità, risalenti ad epoca romana. Nel suo territorio, infatti, vicino alla strada comunale, in un campo chiamato “Pratovecchio”, fu dissotterrato nel 1894, da un contadino che rimuoveva il terreno per piantarvi una vite, un busto in bronzo di grandezza naturale. Come venne in seguito accertato, il busto rappresentava un personaggio romano degli ultimi tempi della Repubblica; purtroppo, fu venduto dal contadino ad un certo Gualtiero Pizzi di Canneto sull’Oglio che, non avendo trovato compratori italiani, lo cedette ad un francese dal quale fu, a sua volta, venduto al Dipartimento delle Antichità Greche e Romane del Louvre ( HERON DE VILLEFOSSE A. , Buste en bronze trouvè a la Cappella de Picenardi, in Bulletin del la Societè Nazionale des antiquares de France, 1901, p. 194).

Fino al XII sec. non esiste altro reperto o documento se non nomine di personaggi in ambito ecclesiastico o atti notarili, comunque di scarsa rilevanza.

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29 May 2020

Nel 1264 si trova, invece, il nome di “Capella” in una concessione territoriale che Giacomino da Persico fa a Bosio de Dovaria. Come appare dal documento, la località si chiamava, però, soltanto “Capella” ( ASTEGIANO, Codice diplomatico cremonese Vol. I pag. 330 n. 830 ).

Bisogna aspettare il sec. XV° per trovare il nome di ” Capella de’ Picenardi” nell’istrumento di fedeltà al Duca Filippo Maria Visconti: ” comunis et hominum loci Capellae de’ Picenardis districtus Cremonae” in in data 3 marzo 1423 ( C. MANARESI, I Reqistri Viscontei , pag. 28, numero 25 e pag. 38 numero 19 ).

Esso sicuramente fu dato al Comune per i vasti possessi che nel territorio aveva, da tempi piu antichi, la famiglia Picenardi.

Riferisce, anzi, il TIRABOSCHI (La famiqlia Picenardi ossia notizie storiche intorno alla medesima, Cremona 1815, pag. 119) che al valoroso condottiero Galeazzo e a Copino Picenardi fu da Francesco Sforza, Signore di Cremona e poi Duca di Milano, in compenso degli importanti servigi resigli, concessa I’esenzione da ogni onere per i fondi da loro posseduti nel territorio ” della Cappella de’ Picenardi, Vighizzolo e altrove ” e contemporaneamente ” il singolare privilegio, confermato ancora da Francesco II, di aggiungere al liocorno rosso in campo d’argento antico, stemma di questa famiglia, le armi sforzesche “.

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29 May 2020

Dai Picenardi fu probabilmente costruito il castello del quale fa menzione il GRANDI ( Descrizione della Provincia e Diocesi di Cremona , 1856 ), parlando del fossato che lo circondava, ancora esistente ai suoi tempi e che consigliava di coprire per la maggiore salubrità dell’abitato. La chiesa parrocchiale del Comune e dedicata a San Pancrazio martire. II territorio, irrigato in parte dalla roggia Picenarda, abbonda di cereali. La superficie è di mq. 45.425; la popolazione, alla data del 31.12.2008, è di 434 abitanti.

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